Il mercato delle stampanti 3D è in continua evoluzione, nuovi modelli e kit appaiono ogni giorno.
Oggi vediamo la CR-10, una stampante in kit che unisce semplicità di assemblaggio, ampia area di stampa e un’ottima qualità complessiva.
Dopo la sfortunata esperienza con la vecchia Anet A6, mi sono ritrovato a cercare una nuova stampante 3D da acquistare e la scelta è ricaduta sulla CR-10 nella sua versione base, troverete infatti varie versioni tipo S che implementano modifiche più o meno importanti rispetto alla versione da me acquistata.
La CR-10 si presenta come una stampante 3D in kit di assemblaggio, con la caratteristica di essere preassemblata al 90%, infatti vi basterà unire le due macrostrutture tra di loro, effettuare tutti i collegamenti tramite appositi connettori e collegarla alla presa della corrente per iniziare a stampare; da qui il titolo “da 0 a 3D in mezz’ora” visto che con un minimo di manualità non vi sarà richiesto maggior impegno di tempo.
Contenuto della versione da me acquistata:
- Stampante 3D assemblata al 90%;
- Unità di controllo e alimentazione;
- Vetro per piatto di stampa;
- Rotolo di nastro carta;
- 1 bobina da circa 250g di PLA Bianco;
- 2 rotoli di «tappi» per profili nelle colorazioni blu e arancio;
- Set di attrezzi per l’assemblaggio;
- Tutta la minuteria per l’assemblaggio;
- Ricambi vari tra qui 2° tubo in PTFE, endstop meccanico, 2° ugello da 0,4mm;
- Lettore microsd-usb e relativa microsd contente il manuale, software base e alcuni file di stampa già pronti.
Assemblaggio:
Come detto l’assemblaggio è veramente facile e rapido, dopo aver accuratamente disimballato il tutto basterà collegare tramite le apposite viti e staffe la base alla parte verticale della stampante prestando attenzione a che tutto sia perfettamente perpendicolare. Successivamente si collegano i connettori dell’unità di controllo-alimentazione ai relativi stepper e tramite appositi connettori le due componenti chiave della stampante: l’assieme piatto riscaldato-termistore e l’assieme estrusore-termistore, ventola estrusore, ventola raffreddamento stampa.
A parole sembra più lungo di quanto in realtà non sia, credetemi che mezzora è il tempo necessario per montare il tutto.
Un po’ di caratteristiche:
La stampante presenta struttura in profilati di alluminio, piatto di stampa di 300x300mm con altezza massima 400mm (uno dei volumi di stampa tra i più grandi in questa categoria), 4 stepper (1 per ogni asse + estrusore, le versioni S dispongono di un secondo motore per il solo asse Z), velocità di stampa dichiarata fino a 120mm/sec, estrusore basato su sistema bowden, possibilità di stampare PLA e ABS (ma potrete tranquillamente stampare anche altri materiali) e consumo energetico di circa 400W. Per le temperature massime al momento ho portato l’estrusore a 260°C senza problemi mentre il piatto di stampa ha raggiunto 85°C stabili dopo aver installato la stampante nel mio Enclosure per stampante, fuori da quest’ultimo la temperatura massima raggiunta è stata di 75°C stabili, non sono riuscito ad ottenere temperature più alte complici le dimensioni generose del piatto e l’averla utilizzata nel periodo invernale con temperature più basse (adesso con i 35°C dell’estate è più facile mantenere le alte temperature).
Materiali stampabili:
PLA e ABS sono i due materiale che troverete preimpostati come riscaldamento nel software interno della stampante, tuttavia ho stampato con successo PETG e prossimamente testerò il TPU ma a quanto ho letto non dovrebbe avere problemi nemmeno per quest’ultimo. Oltre a questo è possibile stampare virtualmente ogni materiale attualmente in commercio.
Modifiche stampabili:
Fortunatamente la stampante da me acquistata ne disponeva già per tutte le altre consiglio anzi raccomando di fare questa prima stampa per rinforzare i collegamenti del piatto riscaldato in modo tale da ridurre il rischio che le saldature possano cedere o che il cavo si danneggi tutto a causa del continuo movimento del piatto. Oltre a questo consiglio di stampare delle ghiere di regolazione del piatto più grandi per facilitare il livellamento del piatto. Se doveste voler personalizzare molto di più la vostra CR-10 vi consiglio questo kit che include anche le due modifiche sopracitate.
Molto consigliato poi è la costruzione di un Enclosure per migliorare la qualità complessiva di stampa e per annullare i problemi legati alla stampa dell’ABS.
…A livello hardware servono modifiche?
Aprendo l’unità di controllo-alimentazione, troviamo un alimentatore 12v 30A e un mosfet di potenza dedicato al piatto riscaldato, la scheda di controllo e un paio di ventole per mantenere il tutto raffreddato. Quindi no, a mio avviso non servono modifiche tranne il collegamento con un Raspberry Pi (consigliata la versione 3) dove andremmo ad installare Octoprint per la gestione in remoto della stampante.
Conclusioni:
Sicuramente la CR-10 è una stampante di qualità, ben progettata e venduta in un kit facile da assemblare; il grande volume di stampa la rende adatta a stampare pressoché qualunque modello. L’unica nota negativa a mio avviso è la mancanza del doppio motore per l’asse Z (presente nella versione S) importante proprio quando si fanno stampe particolarmente alte, sembra poca cosa ma su una stampante così sarebbe stato giusto inserirlo di serie e non come kit venduto a parte dal costo di 60€, visto che perfino una stampante chiaramente economica come la Anet A6 ne disponeva. A voler essere proprio pignoli avrei preferito una maggior lunghezza dei cavi di collegamento ma anche qui è possibile trovare delle prolunghe al costo di 20€. Il prezzo della versione da me acquistata è di 390€ (acquistata durante il black friday di Amazon), attualmente si trovo intorno ai 400€ mentre se acquistate direttamente da Gearbest potete trovarla anche a meno rinunciando tuttavia alla consegna immediata e alle varie garanzie date da Amazon.
Vale quindi l’acquisto? La risposta è si se cercate una prima stampante facile da assemblare e dalla buona qualità di stampa, semplice nell’uso e dal volume di stampa elevato.
Link: